Historic route 66 - Sognando gli USA...consigli di viaggio.

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Route 66
THE ROUTE 66
di Michele Francabandiera


In ogni sito web sugli States che si rispetti, non può non esserci una sezione dedicata a lei, la “Mother Road” come battezzata dal romanzo di John Steinbeck“The Grapes of Wrath”. Una strada più volte fonte di ispirazione di molti cantanti tra i più famosi al mondo come Bruce Springsteen, scenografia tra alcuni film e serie tv di successo.
La Route 66 non è una semplice strada...è LA STRADA!...
Non esiste al mondo una lingua di asfalto tanto lunga quanto ricca di storia.
Prima di addentrarci nella sua lunga storia, diamo prima un po' di numeri.... La Route 66 è lunga 2448 miglia, ben 3755 km, collega la città di Chicago, Illinois, nel mid-west, al molo di Santa Monica a Los Angeles, California. Il suo lungo percorso attraversa ben 8 stati : Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e California. Durante il suo tragitto ci sono ben tre fusi orari diversi.

La sua storia nasce l'11 Novembre del 1926, quando da un'idea di un noto imprenditore dell'epoca Cyrus Avery, aprì ufficialmente al traffico la US 66. Negli anni '30 oltre ad essere l'unica vera via di comunicazione che collegava l'Est all'Ovest dal punto di vista commerciale, fu usata per la più grande migrazione di massa da Est verso Ovest nel periodo buio del dust bowl, ovvero quella della grande siccità dei paesi del mid-west, che iniziarono ad inseguire il sogno di trovare fortuna nel paese più ricco di opportunità dell'epoca...la California!
Questa grande migrazione, unita al commercio, fece in breve tempo la fortuna della Route 66 e di tutti quei paesi che erano attraversati dalla Mother Road. Iniziarono a crescere come funghi, Service Station, Minimarket, Motel, Fast Food (è proprio lungo la Route 66 che è nato il concetto di fast food) e molti altri piccoli esercizi commerciali che resero questo lungo e triste tragitto, in una strada piena di opportunità.
Nel periodo della seconda guerra mondiale vide anche il passaggio di diversi mezzi pesanti militari che usavano questa strada per dirigersi verso le industrie di materiale bellico situate in California.
E' alla fine degli anni '40 e all'inizio degli anni '50 che la Route 66 deve il suo momento storico migliore, divenendo di fatto la via principale usata da milioni di americani che la “cavalcarono” per andare in vacanza nel golden state. Il turismo, unito al transito degli enormi tir, intasò letteralmente questa strada al punto di iniziare a pensare di creare un sistema di viabilità alternativo, per alleggerire il traffico notevole della Route 66.
Iniziarono le prime deviazioni di percorso che in molti casi, evitavano di addentrarsi nei centri abitati.
Questo fu l'inizio del declino della Rote 66. Da lì a breve infatti, il Presidente Dwight Eisenhower firmò il Federal Aid Highway Act, che di fatto sancì la lenta morte della Mother Road.
Il Presidente Eisenhower era convinto che gli Stati Uniti avevano il forte bisogno di avere vie di comunicazioni più ampie e veloci, con strade a più corsie per senso di marcia e senza troppi punti di sosta, per permettere a persone e merci di spostarsi più rapidamente e senza intoppi da un punto all'altro degli Stati Uniti.
Fu così che molti tratti della Route 66 vennero completamente sconvolti dalla costruzione di autostrade e da deviazioni. Alcuni tratti vennero ripensati e usati come strade statali o come vie secondarie di accesso alle Highways, molti altri vennero completamente abbandonati.
Con l'avvento del sistema delle Interstate Highways federali, nel 1984, anche l'ultimo tratto ufficiale della storica Route 66 che attraversava l'Arizona, scomparì definitivamente dalle mappe ufficiali.
La morte di questa storica e lunghissima lingua di asfalto travolse l'economia dei singoli paesi che la Route 66 attraversava.
Una miriade di Motel, Fast Food, ristoranti, shops chiusero i battenti, costringendo molti abitanti ad abbandonare tutto per trasferirsi altrove.

Ci sono alcuni individui però che non si arresero, che non accettarono il fatto che una strada che per tanti anni fu così importante, doveva essere cancellata dalle mappe e dalla memoria di tanti che l'hanno percorsa.
Ecco che, grazie alla passione, alla testardaggine e all'amore per la propria terra, in molti stati nacquero le prime associazioni con lo scopo di mantenere vivi molti tratti storici della Route 66.

Dai primi anni '90 vennero fondate le prime due grandi Associazioni dedicate alla Route 66, una con sede in Arizona e l'altra con sede in Missouri che fu il primo stato di fatto a dichiarare la Mother Road come Strada di Interesse Storico. Fu sempre in Missouri, infatti che il primo famoso cartello con la scritta “Historic Route 66” fece la sua comparsa.
Queste iniziative fecero da apripista per altri stati che a loro volta iniziarono a creare piccole associazioni e a difendere i tratti di loro competenza portandoli pian piano al loro antico splendore.
Anche l'Arizona decise di registrare un tratto del suo percorso nel National Register of Historic Places, il New Mexico fece altrettanto, dichiarando il suo tratto State Scenic byway, ovvero strada secondaria di interesse paesaggistico.

La Route 66 sembra pian piano iniziare la sua lenta ripresa, molti testardi e arguti commercianti, riaprirono lungo il suo tratto e i primi e antichi Motel abbandonati vennero restaurati. Iniziarono a spuntare anche i primi musei, interamente dedicati alla storia della Route 66, cominciando ad attirare turisti da tutto il mondo.

Riportare in vita la Route 66, ad oggi, è diventata un'autentica missione, ma a distanza di vent'anni è stato fatto già molto. Oggi percorrere la Route 66 significa fare un salto negli anni '40 degli Stati Uniti d'America e rivivere profumi, emozioni e colori che quell'epoca ha segnato.
No, la Route 66 non è una semplice strada, è come decidere di fare un viaggio nel tempo, è rinunciare alla confort zone dei tempi nostri per percorrere km e km di strade deserte e polverose dove di tanto in tanto sbucano Service station, Motel e abitazioni fantasma, lasciate nelle stesse condizioni del giorno in cui sono state abbandonate.
I cittadini che la abitano sono i testimoni diretti e i veri libri di storia di questa strada, una semplice chiacchierata con uno dei tanti proprietari di negozi di souvenir, può trasformarsi in un'esperienza indimenticabile che porterete con voi per sempre.

Decidere di percorrere la Route 66 oggi, vuol dire dare una seconda vita a questa storica strada. Che decidiate di farne solo un piccolo tratto o di assaporare tutti i suoi 3755 km rimarrete senza dubbio folgorati dalla sua storia unica e autentica.

Oggi esistono una miriade di agenzie di viaggi che organizzano tour lungo la Route 66, sia in auto che in moto.
Fare l'intero tratto in autonomia richiede una buona conoscenza della lingua inglese, un buon senso dell'orientamento (molti tratti non esistono nelle mappe gps), una buona propensione alla guida per lunghi tragitti e una buona dose di senso dell'avventura.
Sicuramente non è un viaggio semplice e alla portata di tutti, sia per la lunghezza del percorso che per il costo totale del viaggio ma penso di poter dire che, ad oggi, è l'unico modo di sentirsi davvero americano dopo un viaggio!

In futuro mi piacerebbe creare un tour di gruppo sulla Route 66 con tutti i followers della Pagina Sognandogliusa.it , per ora è un'idea ma con il vostro impulso potrà diventare presto realtà.

A me non resta, come al solito, che salutarvi e augurarvi buon viaggio sognatori.... gli U.S.A. vi aspettano!

Aggiornato il 25/04/2020
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